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18.03.2008 - Lettera all'Assessore Regionale Francesco Sulla
Cosenza lì, 21.01.2008
Alla Cortese Attenzione
On. Francesco Sulla
Assessore Regionale
Attività Produttive
Catanzaro
Signor Assessore
Apprendiamo dalla stampa e dal sito web della Regione Calabria degli interventi a favore del settore artigianale approvati dalla Giunta nella seduta del 24 dicembre 2007 su sua proposta.
Condividiamo l’intervento volto a destinare 10 milioni di Euro a coprire il fabbisogno di contributi in conto interesse ed in conto canoni per le domande di credito agevolato, ai sensi della Legge 949/52 e di leasing ai sensi della Legge 240/81(Artigiancassa).
E’ un buon segnale, ma insufficiente a garantire la continuità e la copertura dell’intervento verso tutte le imprese artigiane e microimprese calabresi, così come la Regione Calabria attraverso Artigiancassa aveva garantito fino al febbraio del 2002.
Verso gli artigiani e i piccoli imprenditori che hanno rappresentato e rappresentano la vera ossatura del sistema produttivo, la Regione Calabria, nonostante tutto, resta ancora in debito verso di loro per la scarsa attenzione dimostrata negli ultimi 5 anni. Debito che, secondo noi, deve essere onorato il prima possibile, per poi incrementare, se si vuole conseguire uno sviluppo economico sostanziale e diffuso, le risorse necessarie da destinargli. Anche per cancellare definitivamente la pratica politica che ha favorito la rapina delle risorse pubbliche, di cui le cronache quotidiane calabresi sono pieni.
Il potere politico e istituzionale sono corresponsabili del sistema distorto e pur tuttavia stentano a correggere questi meccanismi perversi che favoriscono quelle categorie improduttive e truffaldine che divorano gli investimenti pubblici. Essi sono, invece, da destinare, ai soggetti sani e produttivi evitando che sia sempre la Magistratura l’unica Istituzione ad intervenire per reprimere frodi e malaffare, piuttosto che prevenire che prevenire i reati come sarebbe auspicabile in un sistema democratico.
Non condividiamo, invece, l’elargizione di € 250.000 alle Federazioni Regionali degli artigiani calabresi; e questo non perché è stata esclusa da questa ripartizione la CLAAI regionale, ma perché siamo contrari a foraggiare le associazioni di impresa. Riteniamo invece che le già esigue risorse destinate all’artigianato e alla microimpresa siano investite per il loro consolidamento e sviluppo.
Non vogliamo fare nessun moralismo, né vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità, ma vorremmo aprire, invece, un confronto, che ci sembra necessario, in questa particolare fase che attraversa la politica nel paese e segnatamente nella nostra regione, sull’etica della responsabilità, che riguarda tutti a tutti i livelli.
Vogliamo comunque rappresentarLe, che la CLAAI è la quarta Confederazione dell’artigianato in Italia, è presente nel CNEL, è firmataria di tutti CCNL dell’artigianato ed è parte degli organismi di rappresentanza del settore. E anche in Calabria non ci sentiamo di essere da meno a nessuno, e quindi non ci spieghiamo la discriminazione subita.
Riteniamo, infatti, che la democrazia in Calabria sia debole proprio perché le discriminazioni sono all’ordine del giorno. Quando, però, esse sono praticate dalle Istituzioni, che a nostro avviso non devono essere piegate alla politica di parte, le discriminazioni diventano intollerabili.
Le facciamo rilevare che già nel 2002 la CLLAI è dovuta ricorrere al TAR Calabria, presso cui pende ancora la decisione, quando c’è stata la spartizione delle CPA e della CRA.
Noi riteniamo, invece, che le Istituzioni, anche per recuperare il prestigio e l’autorevolezza necessari per compiere fin in fondo la propria missione democratica devono rompere con il vecchio sistema di far salire sul carro solo gli amici, anziché accettare il nuovo che avanza, anche nella società calabrese, esaltando il pluralismo e tutte le energie presenti sul territorio.
La CLAAI per denunciare la distorsione dei fondi dell’artigianato verso altri settori improduttivi ha dovuto uscire sulla stampa con inserzioni a pagamento.
La CLAAI ha sempre tenuto alta la bandiera dell’artigianato, per lo sviluppo e l’occupazione in Calabria.
Rimaniamo in attesa di atti da parte delle Istituzioni Calabresi che invertano questa tendenza, perché è ora dell’assunzioni delle responsabilità individuali e collettive se abbiamo davvero a cuore la nostra terra e la sua necessaria e possibile primavera del riscatto.

Rimaniamo a Sua completa disposizione e con stima profonda e rispetto reciproco, voglia gradire gli auguri più sentiti per il suo gravoso Ufficio.
Cordiali saluti.

Il Presidente
(Santo Seminario)